giovedì 19 febbraio 2009

presenza di topi, ratti e mosche in scuderia























I topi, i ratti e le mosche sono purtroppo sgradevoli, fastidiose e pericolose presenze nelle nostre scuderie che dobbiamo contenere al massimo(nel caso delle mosche) o eliminare, se possibile totalmente, con ogni sistema compatibile con la salute del cavallo(nel caso di topi ed i ratti devono sparire, in quanto causerebbero anche una pessima immagine del nostro ambiente oltre che paura o spavento in molte persone o bambini).
I topi ed i ratti sono attirati anche parzialmente dal fieno, ma soprattutto da mangimi, mele, pane secco e quant'altro di commestibile ed appetitoso specialmente se non abbiamo la possibilità di conservarli in un locale ben chiuso e quindi a loro inaccessibile: in questo caso consiglio di tenere
in scuderia le scorte strettamente necessarie al fabbisogno dei vostri cavalli,in modiche quantità e possibilmente alloggiato in bidoni, fustini, cassoni o qualsiasi contenitore pulito, atossico e possibilmente "per alimenti", dalle misure per voi più comode e meno ingombranti.
Per eliminare topi e ratti che nonostante le nostre precauzioni, soprattutto nella stagione fredda,possono insidiare gli alimenti del nostro cavallo, troviamo in commercio tagliole di ogni forma, dimensione, tipo e funzionamento che possono essere idonee quando l'infestazione è limitata a qualche singolo e sporadico soggetto.
Quando la presenza di questi roditori e quindi anche i danni da essi causati è notevole, per una disinfestazione più rapida e totale è consigliato l'uso di apposite esche avvelenate;
quest'ultime vanno prudentemente collocate (contenute in piccoli recipienti come sottovasi) in punti straregici dove non possano essere raggiunte da altri animali o da persone estranee.
Esistono anche degli apparecchi che allontanano i roditori con l'emessione di onde acustiche ad alta frequenza o ultrasuoni che però non sono percepibili dall'uomo e dal cavallo.
Le mosche, oltre che essere molto fastidiose per tutti, rappresentano per il cavallo un ulteriore veicolo di diffusione di ogni genere di malanno.
Come principale ed essenziale sistema preventivo cureremo sempre accuratamente la pulizia di scuderia, box, recinti e paddok e provvederemo ogni giorno ad un'accurato e mirato grooming del cavallo per il quale troviamo in tutte le sellerie degli ottimi prodotti spray repellenti per il corpo ed in stick per occhi e muso; possiamo applicare anche apposite reticelle alle finestre del box,moshicidi naturali ed innoqui per i cavalli senza dimenticare le vecchie, efficaci ed utilissime moscaiole invischiate da appendere in alto dove non arriva il cavallo.



lunedì 16 febbraio 2009

Semplici trucchi per somministrare alcuni medicinali al cavallo

Se per noi non è piacevole assumere medicinali, di gran lunga sarà sgradito al nostro amico ingoiare sostanze amare o dal sapore ineviquabilmente cattivo senza capire il perchè.
Il cattivo sapore e l'odore che in genere hanno le medicine, fanno sì che il cavallo spesso si rifiuti di prenderle, inducendoci a litigare con lui con il solo risultato di innervosirlo ulteriormente e sprecare la maggior parte del medicinale.
Per evitare questi disagi reciproci possiamo adottare dei semplici, ma di solito utili trucchetti: prendendolo per la gola, cammuffiamo o nascondiamo i farmaci facendo sì che il cavallo accetti di buon grado di ingoiarli; queste accortezze variano a seconda delle caratteristiche del farmaco da somministrare.

Il metodo più tradizionale, se il medicinale è in polvere, è quello di aggiungerlo alla razione di cibo abituale nella mangiatoia, inumidendolo un po' perchè il cavallo non lo soffi via.



Se il farmaco consiste in una piccola quantità di polvere, o soprattutto se siamo alle prese con delle compresse, possiamo inserirlo minuziosamente in una mela o in un panino, a secondo di che cosa ingolosisce di più il nostro amico, che gradirà sicuramente il nostro regalino "con il trucco!"


Se la medicina è liquida, (o se è in polvere diluendola in un po' d'acqua), potremmo iniettare il tutto direttamente in bocca al cavallo con una siringa senza ago, come si fa con il vermifugo,facendola passare per la barra (spazio libero nella dentatura fra i molari e gli incisivi) .



Se la quantità di farmaco liquido è ridotta non c'è niente di meglio che spruzzarla con la siringa su delle zollette di zucchero, delle quali i cavalli
sono sicuramente ghiotti.

sabato 14 febbraio 2009

Il trasporto del cavallo














Il trasporto non è un argomento che riguarda soltanto i cavalli impiegati nelle varie competizioni,
ma può interessare anche noi nel momento in cui volessimo partecipare ad una passeggiata fuori dalla nostra zona, conoscendo posti ed amici nuovi, o aderire ad interessantissimi trekking.
Il mezzo usato più frequentemente a questo scopo è il trailer che è un rimorchio appositamente allestito per trasportare 2 o più soggetti; troviamo anche furgoni, camioncini o autocarri con allestimenti speciali per questo scopo, che possono caricare un numero di cavalli variabile dalle misure e dalle caratteristiche del veicolo e sono chiamati van.
Per far viaggiare il nostro amico non causandogli stress, senza stancarlo, impaurirlo o traumatizzarlo, dovremo porre attenzione ad alcune accortezze riassunte sommariamente in queste semplici attenzioni:

-il momento del giorno:
scegliere possibilmente le ore più fresche d'estate ( prima mattina o dopo il tramonto o ore notturne) e le più calde durante l' inverno ( ore centrali,solitamente di sole),nel quale però possiamo avvalerci anche dell'aiuto della coperta

-l'alimentazione:
cerchiamo di non somministrare pasti abbondanti al cavallo poco prima di partire: molto meglio mettergli a disposizione del buon fieno sul trailer o sul van, che lo aiuterà anche a distrarsi durante il viaggio

-l'acqua: se il viaggio dura più di tanto, il cavallo deve poter bere normalmente, come di sua abitudine, con la nostra accortezza che non sia eccessivamente sudato e che l'acqua non sia troppo fredda

-le funzioni fisiologiche: il cavallo deve urinare e defecare normalmente sul mezzo durante il viaggio, come di solito a casa sua

-il modo di guidare (sembrerebbe un logico buonsenso dell'autista, ma purtroppo non è sempre così) : la guida dovrebbe essere il più possibile tranquilla, morbida e regolare, dolce in accellerazione come in frenata e nell'affrontare le curve, insomma senza inutili e fastidiosi "sballottamenti" per il nostro buon cavallo, che ci ha generosamente serviti fino a poco prima di essere caricato su "quell' aggeggio per lui almeno strano!"

Se carichiamo un solo cavallo su un trailer doppio bisogna sempre mantenere la parete divisoria al suo posto, in modo che l'animale vi si possa appoggiare per non spotarsi continuamente da un lato all'altro del trailer che diventerebbe per lo più molto pericoloso!
Se neccessario indosseremo al nostro cavallo anche con le apposite protezioni per arti e coda affinchè, strofinandoli accidentalmente sulle pareti, non si faccia male.

Il Coggin Test



Il Coggin Test non è un vaccino, ma si tratta di un'analisi del sangue per controllare che il cavallo risulti indenne dall'anemia infettiva equina; questa malattia è virale ed è spesso causata da insetti che succhiano il sangue al cavallo e la trasmettono andando a pungere altri soggetti.
Il Coggin Test, assieme ai certificati di vaccinazione, viene richiesto per permettere l'accesso di un cavallo ad una scuderia, ad una manifestazione pubblica ed anche per il trasporto del cavallo.
L'esame deve essere fatto da un veterinario dell'U.S.L. d'appartenenza o da un vaterinario di fiducia autorizzato dall'U.S.L.
Prima di qualsiasi trasferimento del nostro cavallo è bene informarci presso l'Unità sociosanitaria di zona per appurare le disposizioni su questo test e chiedere informazioni su eventuali altre normative.
Gli esami richiesti possono variare a seconda della nostra regione di appartenenza e delle sue recenti regolamentazioni vigenti.

giovedì 12 febbraio 2009

La zoppia del cavallo















La zoppia, data l'intensità del lavoro, è più diffusa fra i cavalli sportivi sottoposti ad elevate sollecitazioni fisicomotorie, ma può colpire anche i nostri compagni di passeggiata.

Le zoppie possono essere traumatiche o infiammatorie a secondo delle cause.

Le zoppie traumatiche sono provocate da un'urto che può danneggiare lo zoccolo, le ossa o i tendini di una gamba.

Nelle zoppie infiammatorie le parti doloranti sono tendini, legamenti e muscoli.

Le tendiniti sono infiammazioni che colpiscono le articolazioni del nodello e sono provocate da sforzi eccessivi.

Le infiammazioni croniche portano ad una zoppia abituale e sono quasi sempre la conseguenza di un lungo periodo di lavoro molto ( o troppo!) intenso.

La miglior prevenzione di questi problemi sta sicuramente nel buon senso e nell'accortezza del cavaliere a non sottoporre a sessioni di lavoro massacranti e non lanciare al galoppo sull'asfalto o su terreni duri e sconnessi il povero cavallo.

Anche il costante ricorso ad un buon maniscalco per mantenere sempre in ordine lo zoccolo e la ferratura del nostro amico è un'ottimo deterrente per prevenire questi infortuni.

A seconda della gravità, delle tipologie e delle cause, che possono essere molte, è difficile indicare una sola terapia possibile: a volte, in patologie leggere, sono sufficienti riposo e docce fredde; in altre più gravi serve l'intervento del veterinario che, magari sottoponendo il cavallo ad esami specifici, ne stabilirà la cura.

mercoledì 11 febbraio 2009

Cenni sulla ferratura del cavallo









I cavalli vanno ferrati circa ogni 1-2 mesi, secondo la velocità di ricrescita dell'unghia.
Il ferro limita il normale consumo dell'unghia che quindi cresce molto più velocemente e va periodicamente tagliata e corretta.
Questo è sicuramente un lavoro che necessita di tanta competenza e soprattutto notevole esperienza,ma penso sia una bella cosa che anche noi ne conosciamo in grandi linee lo svolgimento almeno nelle sue fasi principali che sono le seguenti:

togliere i ferri vecchi: il maniscalco andrà dapprima a togliere le ribattiture dei chiodi sopra all'unghia usando il levachiodi ed il martelletto, quindi userà una grossa tenaglia con i manici lunghi e, facendo leva sullo zoccolo, toglierà i ferri vecchi

pulizia del fettone: usando i coltelli, uno con taglio destro ed uno con taglio sinistro per giungere agevolmente all'interno dello zoccolo, elimina le parti morte e quelle in eccesso facendo molta attenzione a non giungere troppo vicino alla parte viva e sensibile

tagliare e pareggiare le unghie: è un'altra fase molto delicata e precisa della ferratura dove, usando una tenaglia molto affilata, il maniscalco taglia l'unghia e, quando serve, ne corregge l'incliunazione; si aiuta con una grossa raspa per "fare il piano" e rifinire lo zoccolo

modellare i ferri nuovi: questa operazione si fa sull'incudine dove, usando un grosso martello,corregge la forma e l'inclinazione del ferro che alla fine deve aderire perfettamente allo zoccolo appena pareggiato

inchiodare i ferri allo zoccolo: fase delicata dove il maniscalco, usando chiodi di metallo malleabile, impiantandoli in una parte insensibile del piede, inchioda il ferro sotto allo zoccolo del cavallo; taglierà poi l'eccedenza dei chiodi sopra all'unghia,li "ribbatterà" e li "tirerà" con la pinza a coccodrillo o tirachiodi.


rifinire il lavoro: con la raspa si tolgono eventuali sbavature dalle ribattiture e si elimina l'eccedenza di unghia dal ferro

martedì 10 febbraio 2009

Il fabbisogno d'acqua del cavallo

L'acqua è un elemento importantissimo per la vita di tutti gli esseri viventi, perchè rappresenta il principale costituente dell'organismo.
L'acqua non è contenuta soltanto nel sangue, ma rappresenta il 70-75%del peso corporeo; questa percentuale varia a seconda dell'età e della quantità di grasso presente nell'animale, in quanto è maggiore nei soggetti giovani ed in quelli magri.

La nostra premura affinchè il cavallo abbia sempre a disposizione la necessaria disponibilità di acqua pulita, non deve venir meno nella stagione fredda in quanto l'acqua è importantissima ed essenziale ogni giorno della vita di tutti gli esseri viventi, seppure con lievi differenze di quantità, e quindi anche del nostro amato quadrupede.
Quando entriamo nel suo box non dobbiamo controllare soltanto la mangitoia, ma è opportuno verificare sempre che l'abbeveratoio non abbia perdite, che andrebbero ad inzuppare la lettiera rendendola umida e poco confortevole, e che sia pulito e all'interno non ci siano resiudi di cibo che potrebbero impedire la normale fuoriuscita dell'acqua.
Un cavallo che pesa 500 kg. teoricamente dovrebbe bere 50 litri di acqua al giorno, ma questo è un parametro indicativo che può variare a secoda di diversi fattori che sono:
il tipo di razione: cavalli tenuti al pascolo, mangiando erba, hanno meno sete di soggetti alimentati in scuderia con fieno e cereali, inoltre diete con molta fibra aumentano la perdita di acqua con le feci e quindi il fabbisogno idrico.
la stagione: in estate, con il caldo e l'afa, i cavalli bevono più acqua soprattutto per colmare le perdite idriche dovute alla maggiore sudorazione
il tipo di lavoro svolto: cavalli che svolgono quotidianamente un lavoro intenso hanno anche la sudorazione molto intensa e perciò abbisogneranno di maggiori quantità d'acqua
stato fisiologico: il consumo d'acqua è maggiore nei soggetti giovani e nelle cavalle gravide o in lattazione




lunedì 9 febbraio 2009

Il cavallo Arabo

Il cavallo arabo è di tipo mesomorfo e la sua altezza al garrese varia generalmente fra i 145 ed i 155 cm. pur essendo possibile trovare soggetti più bassi. Il peso oscilla, a secondo dell'altezza e delle tipologie fra i 350 ed i 450 kg.
I mantelli più comuni sono:
il baio o il sauro spesso abbelliti da lista o stella bianca sulla fronte o balzane sugli arti
Il grigio nelle sue varie tonalità che vanno dal quasi bianco al grigio scuro
Il morello ed il roano scuro sono meno frequenti.


Il pelo, fine e setoso, è corto anche nelle stagioni fredde quando il mantello invernale si infittisce, senza diventare mai troppo lungo.

La testa è tipicamente piccola con profilo rettilineo o leggermente camuso, ha orecchie corte e mobili portate dritte in avanti e fronte larga.
Gli occhi sono grandi, molto espressivi e vivacissimi.
Le narici sono ampie, ben dilatate e le labbra sono sottili.
Il collo è lungo, ben arcuato e dotato di criniera folta.
Il garrese è rilevato, asciutto ed evidente.
La linea dorso-lombare è diritta con dorso compatto perchè il cavallo arabo ha 17 vertebre lombari anzichè 18 e le reni corte e larghe perchè ha 5 vertebre lombari invece delle normali 6.
La groppa è diritta, la coda attaccata alta e molto ricca di crini è portata con la caratteristica eleganza di questa razza.
Il petto è muscoloso ed il torace ampio e profondo; l'addome è un po' retratto e la spalla é lunga ed inclinata.
Le gambe sono muscolose ma sottili con articolazioni robuste e tendini ben rilevati ed asciutti.
Il piede è piccolo ma con l'unghia molto resistente ed elastica che è ottima per tutti i terreni.
Gli appiombi sono perfetti.

Il cavallo arabo è un animale dall' aspetto nobile e dal carattere orgoglioso che partendo dai deserti arabi ha conquistato gli amatori di tutto il mondo.
L'arabo è un cavallo leale, coraggioso e molto generoso usato tanto nella monta da campagna quanto nelle discipline sportive, in endurance e nel trekking estremo.
Nelle gare di resistenza risulta imbattibile per la capacità di sopportare lo sforzo fisico e psicologico; nel trekking estremo, con agilità e maneggevolezza, si inerpica dove altri cavalli non
potrebbero farcela.
E' usato anche come cavallo da tempo libero ma abbisogna di cavalieri che sappiano aprezzare ma anche gestire con sensibilità ed un po' di esperienza il suo temperamento nevrile ed il suo carattere forte.
Il cavallo arabo ha andature diritte e leggere, è molto agile e può eseguire rapidissimi cambi di direzione anche al galoppo ( con grandi soddisfazioni nelle discipline western).
Ha passo lungo con la testa portata leggermente alta e orecchie sempre tese in segno di concentrazione, trotto sciolto con il collo leggermente flesso e la coda appena sollevata, canter ( o piccolo galoppo) sciolto e composto ed un galoppo dove esalta la sua esplosività ed irruenza con le
narici dilatate, la testa alta in avanti, criniera al vento e coda rilevata.
Talvolta utilizzato come tiro rapido è elegante e rapido anche come attacco ma non rinuncia mai al suo portamento nobile e fiero.

domenica 8 febbraio 2009

Il pelo del cavallo

I cavalli ed i pony sviluppano ogni anno due diversi tipi di pelo.

Il pelo estivo
, corto e lucido, permette una notevole perdita di calore nel periodo caldo.

Il pelo invernale
è lungo e denso e protegge il cavallo dall'umidità, dal vento e dal freddo trattenendo a contatto del corpo uno strato di aria calda che fa da isolante.

In certi cavalli, di struttura compatta e sensibili al freddo, il pelo invernale è composto da tantissimi peli molto lunghi che fanno scorrere via l'acqua molto rapidamente: questi animali hanno del pelo lungo anche attorno ai nodelli che li protegge dal fango e dall'umidità.
Alcune razze di pony, in particolare quelle dei paesi più freddi, l'inverno hanno doppio pelo formato da lunghi peli esterni che non lasciano passare vento neve e pioggia, e sotto peli più
corti e morbidi, ma molto folti, che procurano ulteriore calore e protezione; queste razze hanno inoltre la coda e la criniera molto folte e spesse.
La pelle produce inoltre un grasso naturale che lubrifica la stessa pelle ed il pelo e li protegge dalla pioggia e talvolta parzialmente anche dalle mosche.
La pelle ha uno strato esterno di tessuto morto che viene gradualmente sostituito da nuove cellule che affiorano in superficie; lo strato esterno protegge la pelle e la rende meno sensibile.
Nel pelo di un cavallo pulito male si notano piccole squame di pelle staccata che formano la forfora.
Nei cavalli allo stato brado e nei nostri cavalli che stanno quasi sempre al pascolo, questo strato di grasso e forfora non diventa mai eccessivo e viene lasciato come protezione
I cavalli ben governati nel loro box, ospitale e pulito,vengono invece ripuliti dal grasso e dalla forfora perchè la pelle rimanga pulita e possa così epellere, insieme al sudore, le sostanze di rifiuto prodotte dall'esercizio fisico e dalla dieta quasi sempre troppo ricca.
I cavalli si massaggiano la pelle anche sfregandosi addosso a siepi ed alberi e rotolandosi per terra.

sabato 7 febbraio 2009

I Pony

I Pony sono dei bellissimi cavallini alti meno di 1,40/1,45 m.
al garrese, caratterizzati dalla rusticità, la resistenza, la vivacità e l'intelligenza che li contraddistingue.
Il cavallo è un'animale che si adatta facilmente all'ambiente
nel quale si trova, al clima ed all'alimentazione, fattori che influenzano molto le sue caratteristiche
Con condizioni di vita e clima ed ambiente duri,si sono sviluppati soggetti di taglia ridotta a beneficio di resistenza, rusticità, adattabilità e frugalità.
L'ambiente montano ha molto favorito la formazione di cavallini forti e resistenti malgrado la loro taglia ridotta: i pony, compagni ideali degli abitanti di queste zone per il trasporto ed il lavoro nelle zone più impervie.
Il pony, a riprova di comuni pregiudizi, é un cavallo a tutti gli effetti e molte volte ha carattere e
vigore per non invidiare nulla ai suoi parenti più grandi.
Il pony è stato molto valorizzato nell'equitazione dei giovanissimi diventando un compagno ideale
per bambini e ragazzi che vi interagiscono senza timore e senza tutte le difficoltà che possono nascere con un cavallo di taglia grande.
Pony e bambini sembrano fatti gli uni per gli altri e stabiliscono quasi subito un'intesa perfetta
sia fisicamente che psicologicamente.
Per un giovane cavaliere l'approccio con il pony è affascinante ed esaltante, in quanto si trova a
contatto con un cavallino proporzionato alle sue possibilità fisiche che perciò non gli incute paura ma intesa, amicizia ed affetto.
Il giovane fantino, naturalmente seguito da un adulto soprattutto in certe fasi del lavoro, oltre a
beneficiare di gioco e svago, potrà diventare vero" uomo ( o donna) di cavalli"e gestire il suo amico pony in modo completo, dal governo alla pulizia, dall'insellaggio alla passeggiata o al lavoro
nel paddok.

venerdì 6 febbraio 2009

L'acquisto del cavallo


Quando vorremo acquistare il nostro primo cavallo dovremo prepararci con serietà ed attenzione valutando alcuni fattori, semplici ma molto importanti, che vi accennerò di seguito.

Una giusta scelta ci permetterà di vivere bene con il nostro cavallo, gestendolo con un rapporto di reciproca fiducia ed amicizia, basato sul rispetto reciproco. Al contrario una errata valutazione delle caratteristiche del cavallo, ma soprattutto della nostra capacità ed esperienza, ci può portare a raggiungere scarsi risultati sia nell'accudirlo che nella soddisfazione di montarlo con serenità, arrivando a procurarci situazioni pericolose che potrebbero mettere a repentaglio la nostra incolumita.

Detto questo vediamo i fattori più importanti da valutare

L'ESPERIENZA : una persona poco esperta in materia equestre e quindi alle sue prime esperienze è bene si orienti su un cavallo maturo ed affidabile. Ci sono soggetti che con la loro esperienza e bontà sopportano con pasienza gli errori di chi sta loro in groppa ed, oso dire, con la loro mansuetudine diventano i primi istruttori del cavaliere alle prime armi.

LA TAGLIA del cavallo dovrà essere abbastanza consona a quella del proprietario, in quanto un cavallo ecessivamente alto e pesante per un fantino basso ed esile comporterebbe sicuramente eccessiva fatica nel governarlo, spazzolarlo, pulirlo, condurlo, sellarlo e montarlo fino ad essere pericoloso in situazioni di emergenza che non sono mai da escludere.

Allo stesso modo una persona alta e pesante proporzionerà la propria mole con quella del suo futuro cavallo, in quanto un soggetto troppo basso, esile o delicato potrebbe subire gravi danni alla sua salute ed il fantino apparire ridicolo ed inadeguato in quel binomio uomo-cavallo che dovrebbe esprimere armonia, intesa e comprensione reciproca.

L' UTILIZZO : il cavallo per semplici e tranquille passeggiate o trekking non abbisognerà sicuramente delle caratteristiche di un esemplare adatto alle competizioni nelle varie discipline in voga, dove un piccolo e robusto cavallo da trekking di montagna non sarebbe sicuramente adatto: di qui la necessità di sapere cosa vogliamo fare assieme al nostro generoso amico!

Sono da tenere in considerazione i tipi di terreno che affronteremo con il cavallo (scosceso,piano,duro,sassoso,sabbioso.......) per adeguarvi le caratteristiche di zoccoli ed arti del nostro futuro cavallo e l' habitat (pianeggiante,collinare,boschivo-montuoso) per adeguarvi l'altezza e la morfologia.

LA SUPERVISIONE DEL VETERINARIO,soprattutto se già di vostra fiducia, può essere molto utile per appurare la salute e lo stato fisico e psicologico-emotivo del cavallo in questione, soprattutto se state acquistando da persone o strutture a voi sconosciute.

L'età media del cavallo


Determinare il limite di età di un cavallo non è facile perchè, purtroppo,sono ancora poche le persone che accudiscono il proprio "amico" con affetto e riconoscenza fino a donargli una dignitosa morte di vecchiaia nel suo box con loro accanto: è molto più probabile che,quando non più consoni a determinate prestazioni, finiscano in qualche macelleria equina (VERGOGNOSAMENTE !!!)

Fortunatamente, anche se di rado, si ha anche notizia di qualche capo che aggira i 40 anni di età: oso pensare, presuntuosamente, che si tratti di amati compagni di veri appassionati del cavallo, che li reputano quasi membri della propria famiglia e li utilizzano per piacevolissime passeggiate o trekking di vario genere senza sfruttarli sempre al massimo o essere vincenti ad ogni costo;comunque è un parere personale.

Tuttavia, l'età media è calcolata circa attorno ai 25-30 anni, a secondo dell'uso nelle varie discipline; più certa è l'età media nella quale i cavalli vengono impiegati nelle varie discipline:

il purosangue da corsa è al massimo del rendimeno fra i 2 ede i 5 anni, poi i soggetti migliori vengono impiegati per la riproduzione

il trottatore ha una carriera che arriva fino ai 7-8 anni

nel completo i cavalli vengono impiegati fino ai 10-12 anni

nei concorsi ippici fino ai 14-16 anni

Preghiera del cavallo

Preghiera del cavallo

(Trovata in Inghilterra sopra una mangiatoia)

Dammi da mangiare, dammi da bere, abbi cura di me e,

quando ho finito il lavoro quotidiano,

dammi un ricovero in una salubre scuderia, in un ampio box.

Parlami spesso, sostituisci la tua voce alle redini;

sii sempre buono con me e ti servirò fedelmente e ti amerò.

Non dare strappi e non tirare le redini, lascia la frusta quando la strada sale,

non battermi e non maltrattarmi quando non capisco,

piuttosto dammi il tempo di comprenderti.

Non ritenermi disobbediente quando non eseguo un tuo ordine

è la sella o il finimento o la ferratura che non sono in ordine.

Esanima i miei denti quando non mangio

forse ho un dente malato e tu sai quanto dolore procura.

Non legarmi troppo corto e non tagliarmi la coda

è l'unica mia arma contro le mosche e tafani

E infine, mio amato padrone, quando non ti potrò più essere utile,

non lasciarmi affamato a gelare al freddo e non vendermi

non darmi ad un nuovo padrone

che mi lasci morire lentamente di stenti, martorizzandomi ;

ma sii buono, mio signore e padrone, dandomi una rapida e caritatevole morte

ed il tuo Dio ti premierà sulla terra e nell'aldilà .

Fammi ottenere tutto ciò che la mia preghiera invoca

e non considerarmi irriverente se lo chiedo

in nome di colui ch'è nato in una stalla

Cenni sulla dentatura del cavallo


L'esame della dentatura,ad un occhio esperto, può fornire informazioni utili per stabilire l'età del cavallo.


La forma della dentatura è legata all'età del cavallo; è però molto difficile riuscire a capire esattamente quanti anni abbia un cavallo quardandogli i denti:ci vorrebbe l'esperienza che avevano i nostri nonni,quando i cavalli facevano parte della loro vita quotidiana.


A noi i denti possono fornire un'indicazione di massima, basata sulla conoscenza della loro evoluzione in relazione alle diverse età del cavallo.


Il puledro alla nascita è apparentemente privo di denti che però spunteranno già a partire dalla prima settimana di vita cominciando dagli incisivi superiori da latte a cui ben presto seguirano gli altri.


La dentatura da latte è costituita da 24 denti:
6 incisivi superiori


6 incisivi inferiori


6 premolari superiori


6 premolari inferiori


Nell'adulto invece i denti sono 36 nella femmina e 40 nel maschio; alla dentatura da latte, che viene sostituita da quella definitiva si aggiungono quindi 6 molari superiori e 6 inferiori, nel maschio sono inoltre presenti 2 canini o scaglioni superiori e 2 inferiori che solo molto raramente compaiono nelle femmine.


La dentatura del cavallo è caratterizzata dallo spazio vuoto tra incisivi e premolari nella femmina e tra canini e premolari nel maschio: questo spazio di nuda gengiva si chiama barra e su di esso si appoggia il morso o filetto dell'imboccatura.Gli incisivi anteriori si sporgeranno gradualmente in avanti con il sopraggiungere e durante la vecchiaia.

Occhio e visuale


Analizzando la vista dei nostri amici cavalli è importante sapere che hanno una visuale particolare.
L'occhio del cavallo è uno dei più grossi del regno animale ed è strutturato in modo da vedere particolarmente bene di notte in quanto, allo stato brado, l'equino ha abitudini crepuscolari.
Il cavallo è inoltre in grado di percepire i più piccoli movimenti anche a grande distanza, ma con una grossa limitazione: lui vede nitidamente un oggetto solo quando questo è perpendicolare al suo occhio; spostandosi gradatamente verso l'esterno di questo campo visivo l'oggetto viene visto sempre meno distintamente, fino a sparire del tutto quando si trova esattamente di fronte o immediatamente dietro al cavallo.
E' altrettanto importante sapere che gli occhi del cavallo, essendo localizzati sui due lati della testa gli forniscono immagini separate.
Il campo visivo del cavallo non permette all'animale di vedere immediatamente davanti ai suoi occhi e dietro alla sua coda per circa 60 gradi; ha invece piena visione per i rimanenti 120 gradi per lato del suo corpo.
Gli occhi del cavallo sono molto grandi,prevalentemente di colore scuro (sebbene in alcune razze si possono vedere occhi azzurri o anche un occhio chiaro ed uno scuro nello stesso soggetto) con palpebre sottili e mobili fornite di lunghe ciglia.
Sopra le orbite degli occhi ci sono due depressioni che con l' età diventano più accentuate e vengono chiamate fosse orbitali o fontanelle.

Cenni sulla pulizia del cavallo


Un' attenta pulizia del cavallo è molto importante tanto prima del lavoro o dell'uscita in passeggiata ,quanto subito dopo aver finito l'attività.

Prima di " vestire" il nostro cavallo con sottosella, sella, finimenti e quant'altro , andremo ad eliminare polvere ed altri corpi estranei dalle zone del corpo che vestiremo, con particolare attenzione anche per gli zoccoli che devono essere perfettamente puliti ed in ordine.

Dopo aver montato e desellato il nostro cavallo provvederemo alla sua pulizia totale, controllando che il sudore si sia completamente asciugato ( nella stagione fredda con l'ausilio della coperta, ma solo per il tempo strettamente neccessario all'asciugatura altrimenti potremmo causare all'animale malanni ,anche gravi, da colpo d'aria o da sbalzo repentino di temperatura), ripuliremo bene gli zoccoli controllando che sotto non ci siano corpi estranei e daremo una bella rinfrescata agli arti con della fresca acqua corrente.

Per pulire il cavallo lo passeremo bene, prima con la striglia e poi con la brusca, partendo dal collo e continuando per tutto il corpo dall'alto verso il basso, evitando di irritare con la striglia le parti più delicate e sensibili.

La striglia si pulisce battendola su di un corpo duro come il palo della staccionata, o anche sul dorso della brusca che a sua volta si pulisce sfregandola nei due sensi sulla striglia.

Tutto il nostro amico andrà poi passato con una spazzola dalle setole più morbide; consiglio di adibire la pulizia della testa ad un'altra spazzola dalle setole molto morbide che useremo solo per questo scopo.

Useremo una spugna morbida per pulire gli occhi, il naso e la bocca ed anche in questo caso ne adebiremo un'altra esclusiuvamente alla pulizia dei genitali.

Infine spazzoleremo con cura coda e criniera, se necessario con l'ausilio di un buon districante per i crini o al limite immergendo la coda in un secchio con acqua ed apposito sapone.

Gli zoccoli vanno accuratamente puliti con l'ausilio di un curasnetta o curapiedi.

In conclusione ricordiamoci che il nostro cavallo, per il suo benessere e nostro piacere e soddisfazione, deve tornare nel suo box, o paddok, o prato, perfettamente asciutto e pulito quindi comodo e felice anche per il rapporto con il suo amico-padrone che queste pratiche possono solo migliorare e rafforzare!!

Sellare bene ed evitare le fiaccature


Dobbiamo imparare a sellare correttamente il cavallo per non rischiare di causargli fiaccature.

Le fiaccature sono piaghe provocate dal ripetuto sfregamento di alcune parti della sella, del sottopancia o del pettorale sulla pelle dell'animale.

La presenza di chiazze di pelo bianco, soprattutto nella zono dorsale, del garrese o sotto al sottopancia, testimonia che il cavallo ha avuto problemi di questo tipo: infatti, anche se nella fiaccatura ben curata la pelle ritorna morbida e non più callosa, la macchietta di pelo bianco rimane per sempre.

Per evitare le fiaccature al cavallo è di fondamentale importanza la perfetta pulizia e manutenzione della sella e dei finimenti perchè, col passare del tempo, il sudore del cavallo, essendo di natura un po' acida, può corrodere il cuoio e renderlo duro, ruvido e quindi abrasivo ed irritante per la pelle del nostro amico.

Il sottosella deve essere sempre pulito, sistemato nella giusta posizione senza che formi pieghe e sollevato leggermente dal garrese; in alcuni casi o in soggetti particolarmente sensibili o in intenso lavoro, è consigliato mettere una ulteriore morbida coperta ben piegata ed anch'essa senza pieghe sotto al sottosella.

Il sottopancia, che opera in una delle zone che assieme al garrese sono le più soggette alle fiaccature, dovrà essere sempre minuziosamente pulito e tirato nella giusta misura, in modo che non pizzichi la pelle.

La sella deve essere della misura giusta per adattarsi bene al corpo del nostro cavallo, ben pulita ed ingrassata.

Se, nonostante aver cercato di adottare correttamente tutte le precauzioni, dovessimo imbatterci in una fiaccatura del nostro animale ( niente paura, può succedere a tutti!! ) dobbiamo lasciare il cavallo a riposo ed evitare di sellarlo fino alla completa guarigione della pelle interessata ; per la cura del proprio caso specifico è utile seguire i consigli del nostro veterinario che saranno adeguati all'entità della patologia del nostro cavallo.

Lo zoccolo









Il piede del cavallo è formato dalla scatola cornea, chiamata zoccolo, e tutte le parti in essa contenute.

Lo zoccolo è una struttura non vascolarizzata e senza innervazioni ed è perciò insensibile: a sua volta è costituito dalla parete, dalla suola e dal fettone.

Il fettone è di consistenza morbida ed elastica ed è importante per determinare un sicuro appoggio del piede; ha la basilare funzione di addolcire gli urti con il suolo, ammortizzandoli, e fungere da pompa di ritorno del sangue verso il cuore.

Il fettone sotto il peso del corpo si espande, tiene aperti i talloni e mantiene il piede nella sua forma migliore.

La suola ha la funzione di proteggere le parti interne del piede: deve anche sostenerle e distribuire il peso lungo tutto il bordo; nel suo lavoro la suola va a contatto con il terreno limitatamente ad una striscia di pochi millimetri vicino alla parete.

La parete è la parte esterna dell'unghia che racchiude il piede.
 
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