giovedì 19 febbraio 2009

presenza di topi, ratti e mosche in scuderia























I topi, i ratti e le mosche sono purtroppo sgradevoli, fastidiose e pericolose presenze nelle nostre scuderie che dobbiamo contenere al massimo(nel caso delle mosche) o eliminare, se possibile totalmente, con ogni sistema compatibile con la salute del cavallo(nel caso di topi ed i ratti devono sparire, in quanto causerebbero anche una pessima immagine del nostro ambiente oltre che paura o spavento in molte persone o bambini).
I topi ed i ratti sono attirati anche parzialmente dal fieno, ma soprattutto da mangimi, mele, pane secco e quant'altro di commestibile ed appetitoso specialmente se non abbiamo la possibilità di conservarli in un locale ben chiuso e quindi a loro inaccessibile: in questo caso consiglio di tenere
in scuderia le scorte strettamente necessarie al fabbisogno dei vostri cavalli,in modiche quantità e possibilmente alloggiato in bidoni, fustini, cassoni o qualsiasi contenitore pulito, atossico e possibilmente "per alimenti", dalle misure per voi più comode e meno ingombranti.
Per eliminare topi e ratti che nonostante le nostre precauzioni, soprattutto nella stagione fredda,possono insidiare gli alimenti del nostro cavallo, troviamo in commercio tagliole di ogni forma, dimensione, tipo e funzionamento che possono essere idonee quando l'infestazione è limitata a qualche singolo e sporadico soggetto.
Quando la presenza di questi roditori e quindi anche i danni da essi causati è notevole, per una disinfestazione più rapida e totale è consigliato l'uso di apposite esche avvelenate;
quest'ultime vanno prudentemente collocate (contenute in piccoli recipienti come sottovasi) in punti straregici dove non possano essere raggiunte da altri animali o da persone estranee.
Esistono anche degli apparecchi che allontanano i roditori con l'emessione di onde acustiche ad alta frequenza o ultrasuoni che però non sono percepibili dall'uomo e dal cavallo.
Le mosche, oltre che essere molto fastidiose per tutti, rappresentano per il cavallo un ulteriore veicolo di diffusione di ogni genere di malanno.
Come principale ed essenziale sistema preventivo cureremo sempre accuratamente la pulizia di scuderia, box, recinti e paddok e provvederemo ogni giorno ad un'accurato e mirato grooming del cavallo per il quale troviamo in tutte le sellerie degli ottimi prodotti spray repellenti per il corpo ed in stick per occhi e muso; possiamo applicare anche apposite reticelle alle finestre del box,moshicidi naturali ed innoqui per i cavalli senza dimenticare le vecchie, efficaci ed utilissime moscaiole invischiate da appendere in alto dove non arriva il cavallo.



lunedì 16 febbraio 2009

Semplici trucchi per somministrare alcuni medicinali al cavallo

Se per noi non è piacevole assumere medicinali, di gran lunga sarà sgradito al nostro amico ingoiare sostanze amare o dal sapore ineviquabilmente cattivo senza capire il perchè.
Il cattivo sapore e l'odore che in genere hanno le medicine, fanno sì che il cavallo spesso si rifiuti di prenderle, inducendoci a litigare con lui con il solo risultato di innervosirlo ulteriormente e sprecare la maggior parte del medicinale.
Per evitare questi disagi reciproci possiamo adottare dei semplici, ma di solito utili trucchetti: prendendolo per la gola, cammuffiamo o nascondiamo i farmaci facendo sì che il cavallo accetti di buon grado di ingoiarli; queste accortezze variano a seconda delle caratteristiche del farmaco da somministrare.

Il metodo più tradizionale, se il medicinale è in polvere, è quello di aggiungerlo alla razione di cibo abituale nella mangiatoia, inumidendolo un po' perchè il cavallo non lo soffi via.



Se il farmaco consiste in una piccola quantità di polvere, o soprattutto se siamo alle prese con delle compresse, possiamo inserirlo minuziosamente in una mela o in un panino, a secondo di che cosa ingolosisce di più il nostro amico, che gradirà sicuramente il nostro regalino "con il trucco!"


Se la medicina è liquida, (o se è in polvere diluendola in un po' d'acqua), potremmo iniettare il tutto direttamente in bocca al cavallo con una siringa senza ago, come si fa con il vermifugo,facendola passare per la barra (spazio libero nella dentatura fra i molari e gli incisivi) .



Se la quantità di farmaco liquido è ridotta non c'è niente di meglio che spruzzarla con la siringa su delle zollette di zucchero, delle quali i cavalli
sono sicuramente ghiotti.

sabato 14 febbraio 2009

Il trasporto del cavallo














Il trasporto non è un argomento che riguarda soltanto i cavalli impiegati nelle varie competizioni,
ma può interessare anche noi nel momento in cui volessimo partecipare ad una passeggiata fuori dalla nostra zona, conoscendo posti ed amici nuovi, o aderire ad interessantissimi trekking.
Il mezzo usato più frequentemente a questo scopo è il trailer che è un rimorchio appositamente allestito per trasportare 2 o più soggetti; troviamo anche furgoni, camioncini o autocarri con allestimenti speciali per questo scopo, che possono caricare un numero di cavalli variabile dalle misure e dalle caratteristiche del veicolo e sono chiamati van.
Per far viaggiare il nostro amico non causandogli stress, senza stancarlo, impaurirlo o traumatizzarlo, dovremo porre attenzione ad alcune accortezze riassunte sommariamente in queste semplici attenzioni:

-il momento del giorno:
scegliere possibilmente le ore più fresche d'estate ( prima mattina o dopo il tramonto o ore notturne) e le più calde durante l' inverno ( ore centrali,solitamente di sole),nel quale però possiamo avvalerci anche dell'aiuto della coperta

-l'alimentazione:
cerchiamo di non somministrare pasti abbondanti al cavallo poco prima di partire: molto meglio mettergli a disposizione del buon fieno sul trailer o sul van, che lo aiuterà anche a distrarsi durante il viaggio

-l'acqua: se il viaggio dura più di tanto, il cavallo deve poter bere normalmente, come di sua abitudine, con la nostra accortezza che non sia eccessivamente sudato e che l'acqua non sia troppo fredda

-le funzioni fisiologiche: il cavallo deve urinare e defecare normalmente sul mezzo durante il viaggio, come di solito a casa sua

-il modo di guidare (sembrerebbe un logico buonsenso dell'autista, ma purtroppo non è sempre così) : la guida dovrebbe essere il più possibile tranquilla, morbida e regolare, dolce in accellerazione come in frenata e nell'affrontare le curve, insomma senza inutili e fastidiosi "sballottamenti" per il nostro buon cavallo, che ci ha generosamente serviti fino a poco prima di essere caricato su "quell' aggeggio per lui almeno strano!"

Se carichiamo un solo cavallo su un trailer doppio bisogna sempre mantenere la parete divisoria al suo posto, in modo che l'animale vi si possa appoggiare per non spotarsi continuamente da un lato all'altro del trailer che diventerebbe per lo più molto pericoloso!
Se neccessario indosseremo al nostro cavallo anche con le apposite protezioni per arti e coda affinchè, strofinandoli accidentalmente sulle pareti, non si faccia male.

Il Coggin Test



Il Coggin Test non è un vaccino, ma si tratta di un'analisi del sangue per controllare che il cavallo risulti indenne dall'anemia infettiva equina; questa malattia è virale ed è spesso causata da insetti che succhiano il sangue al cavallo e la trasmettono andando a pungere altri soggetti.
Il Coggin Test, assieme ai certificati di vaccinazione, viene richiesto per permettere l'accesso di un cavallo ad una scuderia, ad una manifestazione pubblica ed anche per il trasporto del cavallo.
L'esame deve essere fatto da un veterinario dell'U.S.L. d'appartenenza o da un vaterinario di fiducia autorizzato dall'U.S.L.
Prima di qualsiasi trasferimento del nostro cavallo è bene informarci presso l'Unità sociosanitaria di zona per appurare le disposizioni su questo test e chiedere informazioni su eventuali altre normative.
Gli esami richiesti possono variare a seconda della nostra regione di appartenenza e delle sue recenti regolamentazioni vigenti.

giovedì 12 febbraio 2009

La zoppia del cavallo















La zoppia, data l'intensità del lavoro, è più diffusa fra i cavalli sportivi sottoposti ad elevate sollecitazioni fisicomotorie, ma può colpire anche i nostri compagni di passeggiata.

Le zoppie possono essere traumatiche o infiammatorie a secondo delle cause.

Le zoppie traumatiche sono provocate da un'urto che può danneggiare lo zoccolo, le ossa o i tendini di una gamba.

Nelle zoppie infiammatorie le parti doloranti sono tendini, legamenti e muscoli.

Le tendiniti sono infiammazioni che colpiscono le articolazioni del nodello e sono provocate da sforzi eccessivi.

Le infiammazioni croniche portano ad una zoppia abituale e sono quasi sempre la conseguenza di un lungo periodo di lavoro molto ( o troppo!) intenso.

La miglior prevenzione di questi problemi sta sicuramente nel buon senso e nell'accortezza del cavaliere a non sottoporre a sessioni di lavoro massacranti e non lanciare al galoppo sull'asfalto o su terreni duri e sconnessi il povero cavallo.

Anche il costante ricorso ad un buon maniscalco per mantenere sempre in ordine lo zoccolo e la ferratura del nostro amico è un'ottimo deterrente per prevenire questi infortuni.

A seconda della gravità, delle tipologie e delle cause, che possono essere molte, è difficile indicare una sola terapia possibile: a volte, in patologie leggere, sono sufficienti riposo e docce fredde; in altre più gravi serve l'intervento del veterinario che, magari sottoponendo il cavallo ad esami specifici, ne stabilirà la cura.

mercoledì 11 febbraio 2009

Cenni sulla ferratura del cavallo









I cavalli vanno ferrati circa ogni 1-2 mesi, secondo la velocità di ricrescita dell'unghia.
Il ferro limita il normale consumo dell'unghia che quindi cresce molto più velocemente e va periodicamente tagliata e corretta.
Questo è sicuramente un lavoro che necessita di tanta competenza e soprattutto notevole esperienza,ma penso sia una bella cosa che anche noi ne conosciamo in grandi linee lo svolgimento almeno nelle sue fasi principali che sono le seguenti:

togliere i ferri vecchi: il maniscalco andrà dapprima a togliere le ribattiture dei chiodi sopra all'unghia usando il levachiodi ed il martelletto, quindi userà una grossa tenaglia con i manici lunghi e, facendo leva sullo zoccolo, toglierà i ferri vecchi

pulizia del fettone: usando i coltelli, uno con taglio destro ed uno con taglio sinistro per giungere agevolmente all'interno dello zoccolo, elimina le parti morte e quelle in eccesso facendo molta attenzione a non giungere troppo vicino alla parte viva e sensibile

tagliare e pareggiare le unghie: è un'altra fase molto delicata e precisa della ferratura dove, usando una tenaglia molto affilata, il maniscalco taglia l'unghia e, quando serve, ne corregge l'incliunazione; si aiuta con una grossa raspa per "fare il piano" e rifinire lo zoccolo

modellare i ferri nuovi: questa operazione si fa sull'incudine dove, usando un grosso martello,corregge la forma e l'inclinazione del ferro che alla fine deve aderire perfettamente allo zoccolo appena pareggiato

inchiodare i ferri allo zoccolo: fase delicata dove il maniscalco, usando chiodi di metallo malleabile, impiantandoli in una parte insensibile del piede, inchioda il ferro sotto allo zoccolo del cavallo; taglierà poi l'eccedenza dei chiodi sopra all'unghia,li "ribbatterà" e li "tirerà" con la pinza a coccodrillo o tirachiodi.


rifinire il lavoro: con la raspa si tolgono eventuali sbavature dalle ribattiture e si elimina l'eccedenza di unghia dal ferro

martedì 10 febbraio 2009

Il fabbisogno d'acqua del cavallo

L'acqua è un elemento importantissimo per la vita di tutti gli esseri viventi, perchè rappresenta il principale costituente dell'organismo.
L'acqua non è contenuta soltanto nel sangue, ma rappresenta il 70-75%del peso corporeo; questa percentuale varia a seconda dell'età e della quantità di grasso presente nell'animale, in quanto è maggiore nei soggetti giovani ed in quelli magri.

La nostra premura affinchè il cavallo abbia sempre a disposizione la necessaria disponibilità di acqua pulita, non deve venir meno nella stagione fredda in quanto l'acqua è importantissima ed essenziale ogni giorno della vita di tutti gli esseri viventi, seppure con lievi differenze di quantità, e quindi anche del nostro amato quadrupede.
Quando entriamo nel suo box non dobbiamo controllare soltanto la mangitoia, ma è opportuno verificare sempre che l'abbeveratoio non abbia perdite, che andrebbero ad inzuppare la lettiera rendendola umida e poco confortevole, e che sia pulito e all'interno non ci siano resiudi di cibo che potrebbero impedire la normale fuoriuscita dell'acqua.
Un cavallo che pesa 500 kg. teoricamente dovrebbe bere 50 litri di acqua al giorno, ma questo è un parametro indicativo che può variare a secoda di diversi fattori che sono:
il tipo di razione: cavalli tenuti al pascolo, mangiando erba, hanno meno sete di soggetti alimentati in scuderia con fieno e cereali, inoltre diete con molta fibra aumentano la perdita di acqua con le feci e quindi il fabbisogno idrico.
la stagione: in estate, con il caldo e l'afa, i cavalli bevono più acqua soprattutto per colmare le perdite idriche dovute alla maggiore sudorazione
il tipo di lavoro svolto: cavalli che svolgono quotidianamente un lavoro intenso hanno anche la sudorazione molto intensa e perciò abbisogneranno di maggiori quantità d'acqua
stato fisiologico: il consumo d'acqua è maggiore nei soggetti giovani e nelle cavalle gravide o in lattazione




lunedì 9 febbraio 2009

Il cavallo Arabo

Il cavallo arabo è di tipo mesomorfo e la sua altezza al garrese varia generalmente fra i 145 ed i 155 cm. pur essendo possibile trovare soggetti più bassi. Il peso oscilla, a secondo dell'altezza e delle tipologie fra i 350 ed i 450 kg.
I mantelli più comuni sono:
il baio o il sauro spesso abbelliti da lista o stella bianca sulla fronte o balzane sugli arti
Il grigio nelle sue varie tonalità che vanno dal quasi bianco al grigio scuro
Il morello ed il roano scuro sono meno frequenti.


Il pelo, fine e setoso, è corto anche nelle stagioni fredde quando il mantello invernale si infittisce, senza diventare mai troppo lungo.

La testa è tipicamente piccola con profilo rettilineo o leggermente camuso, ha orecchie corte e mobili portate dritte in avanti e fronte larga.
Gli occhi sono grandi, molto espressivi e vivacissimi.
Le narici sono ampie, ben dilatate e le labbra sono sottili.
Il collo è lungo, ben arcuato e dotato di criniera folta.
Il garrese è rilevato, asciutto ed evidente.
La linea dorso-lombare è diritta con dorso compatto perchè il cavallo arabo ha 17 vertebre lombari anzichè 18 e le reni corte e larghe perchè ha 5 vertebre lombari invece delle normali 6.
La groppa è diritta, la coda attaccata alta e molto ricca di crini è portata con la caratteristica eleganza di questa razza.
Il petto è muscoloso ed il torace ampio e profondo; l'addome è un po' retratto e la spalla é lunga ed inclinata.
Le gambe sono muscolose ma sottili con articolazioni robuste e tendini ben rilevati ed asciutti.
Il piede è piccolo ma con l'unghia molto resistente ed elastica che è ottima per tutti i terreni.
Gli appiombi sono perfetti.

Il cavallo arabo è un animale dall' aspetto nobile e dal carattere orgoglioso che partendo dai deserti arabi ha conquistato gli amatori di tutto il mondo.
L'arabo è un cavallo leale, coraggioso e molto generoso usato tanto nella monta da campagna quanto nelle discipline sportive, in endurance e nel trekking estremo.
Nelle gare di resistenza risulta imbattibile per la capacità di sopportare lo sforzo fisico e psicologico; nel trekking estremo, con agilità e maneggevolezza, si inerpica dove altri cavalli non
potrebbero farcela.
E' usato anche come cavallo da tempo libero ma abbisogna di cavalieri che sappiano aprezzare ma anche gestire con sensibilità ed un po' di esperienza il suo temperamento nevrile ed il suo carattere forte.
Il cavallo arabo ha andature diritte e leggere, è molto agile e può eseguire rapidissimi cambi di direzione anche al galoppo ( con grandi soddisfazioni nelle discipline western).
Ha passo lungo con la testa portata leggermente alta e orecchie sempre tese in segno di concentrazione, trotto sciolto con il collo leggermente flesso e la coda appena sollevata, canter ( o piccolo galoppo) sciolto e composto ed un galoppo dove esalta la sua esplosività ed irruenza con le
narici dilatate, la testa alta in avanti, criniera al vento e coda rilevata.
Talvolta utilizzato come tiro rapido è elegante e rapido anche come attacco ma non rinuncia mai al suo portamento nobile e fiero.

domenica 8 febbraio 2009

Il pelo del cavallo

I cavalli ed i pony sviluppano ogni anno due diversi tipi di pelo.

Il pelo estivo
, corto e lucido, permette una notevole perdita di calore nel periodo caldo.

Il pelo invernale
è lungo e denso e protegge il cavallo dall'umidità, dal vento e dal freddo trattenendo a contatto del corpo uno strato di aria calda che fa da isolante.

In certi cavalli, di struttura compatta e sensibili al freddo, il pelo invernale è composto da tantissimi peli molto lunghi che fanno scorrere via l'acqua molto rapidamente: questi animali hanno del pelo lungo anche attorno ai nodelli che li protegge dal fango e dall'umidità.
Alcune razze di pony, in particolare quelle dei paesi più freddi, l'inverno hanno doppio pelo formato da lunghi peli esterni che non lasciano passare vento neve e pioggia, e sotto peli più
corti e morbidi, ma molto folti, che procurano ulteriore calore e protezione; queste razze hanno inoltre la coda e la criniera molto folte e spesse.
La pelle produce inoltre un grasso naturale che lubrifica la stessa pelle ed il pelo e li protegge dalla pioggia e talvolta parzialmente anche dalle mosche.
La pelle ha uno strato esterno di tessuto morto che viene gradualmente sostituito da nuove cellule che affiorano in superficie; lo strato esterno protegge la pelle e la rende meno sensibile.
Nel pelo di un cavallo pulito male si notano piccole squame di pelle staccata che formano la forfora.
Nei cavalli allo stato brado e nei nostri cavalli che stanno quasi sempre al pascolo, questo strato di grasso e forfora non diventa mai eccessivo e viene lasciato come protezione
I cavalli ben governati nel loro box, ospitale e pulito,vengono invece ripuliti dal grasso e dalla forfora perchè la pelle rimanga pulita e possa così epellere, insieme al sudore, le sostanze di rifiuto prodotte dall'esercizio fisico e dalla dieta quasi sempre troppo ricca.
I cavalli si massaggiano la pelle anche sfregandosi addosso a siepi ed alberi e rotolandosi per terra.

sabato 7 febbraio 2009

I Pony

I Pony sono dei bellissimi cavallini alti meno di 1,40/1,45 m.
al garrese, caratterizzati dalla rusticità, la resistenza, la vivacità e l'intelligenza che li contraddistingue.
Il cavallo è un'animale che si adatta facilmente all'ambiente
nel quale si trova, al clima ed all'alimentazione, fattori che influenzano molto le sue caratteristiche
Con condizioni di vita e clima ed ambiente duri,si sono sviluppati soggetti di taglia ridotta a beneficio di resistenza, rusticità, adattabilità e frugalità.
L'ambiente montano ha molto favorito la formazione di cavallini forti e resistenti malgrado la loro taglia ridotta: i pony, compagni ideali degli abitanti di queste zone per il trasporto ed il lavoro nelle zone più impervie.
Il pony, a riprova di comuni pregiudizi, é un cavallo a tutti gli effetti e molte volte ha carattere e
vigore per non invidiare nulla ai suoi parenti più grandi.
Il pony è stato molto valorizzato nell'equitazione dei giovanissimi diventando un compagno ideale
per bambini e ragazzi che vi interagiscono senza timore e senza tutte le difficoltà che possono nascere con un cavallo di taglia grande.
Pony e bambini sembrano fatti gli uni per gli altri e stabiliscono quasi subito un'intesa perfetta
sia fisicamente che psicologicamente.
Per un giovane cavaliere l'approccio con il pony è affascinante ed esaltante, in quanto si trova a
contatto con un cavallino proporzionato alle sue possibilità fisiche che perciò non gli incute paura ma intesa, amicizia ed affetto.
Il giovane fantino, naturalmente seguito da un adulto soprattutto in certe fasi del lavoro, oltre a
beneficiare di gioco e svago, potrà diventare vero" uomo ( o donna) di cavalli"e gestire il suo amico pony in modo completo, dal governo alla pulizia, dall'insellaggio alla passeggiata o al lavoro
nel paddok.

 
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